Confini. Storie di muri e desideri nella narrazione cinematografica

Incontri a cura di Alessandro Leone

Sala Polivalente della Biblioteca Comunale
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti
Per informazioni e prenotazioni: biblioteca@comune.gazzada-schianno.va.it

Riflessioni guidate da sei film per analizzare come il cinema ha esplorato il tema del “confine”. Da una parte il confine come frontiera geografica e politica: traccia simbolica e membrana permeabile, ma anche muro invalicabile, dunque confine come segregazione, come gabbia soffocante, come simbolo di prevaricazione e schiavitù fisica e psicologica; dall’altra il confine fluido, invisibile, che mette in relazione le diverse età della vita, o quello concreto e al tempo stesso metafisico, turbativo e disorientante che separa vita e morte. I film che ci guideranno in questo viaggio nel tempo e nello spazio, ma soprattutto a varcare muri fisici o emotivi, vogliono segnare le tappe di una riflessione che possa declinare la definizione di confine nelle sue diverse sfaccettature

 

Mercoledì 12 ottobre ore 21
PRIMA DELLA PIOGGIA
di Milo Mančevski (1994)

Diviso in tre episodi intrecciati tra loro, girato mentre infuria il conflitto nella ex-Jugoslavia, questa magnifica opera prima definisce in maniera impietosa gli effetti dell’odio interetnico e del fondamentalismo fanatico, adottando lo sguardo di un fotografo di guerra che ritorna in patria, dopo aver vinto un Pulitzer, convinto di godere della pace del suo villaggio dopo tanti orrori. Leone d’Oro a Venezia nel 1994.

 

Mercoledì 19 ottobre ore 21
GOODBYE, LENIN!
di Wolfgang Becker (2003)

Devota sostenitrice degli ideali della Repubblica Democratica Tedesca, Christiane viene accidentalmente ferita nel corso di una manifestazione in cui protesta contro il regime socialista. Caduta in coma, la donna si risveglia appena dopo la caduta del muro, ma i figli faranno di tutto per nasconderle la nuova realtà politica e sociale. Vincitore di numerosi premi in tutto il mondo, Goodbye, Lenin! è una commedia agrodolce che in maniera originale racconta le trasformazioni epocali che dal 1989 hanno cambiato la Germania e l’intero continente.

 

Mercoledì 26 ottobre ore 21
TUTTI PAZZI A TEL AVIV
di Sameh Zoabi (2018)

Un trentenne di Gerusalemme lavora come stagista sul set di una sitcom a Ramallah, per questo ogni mattina deve attraversare il rigido controllo israeliano. Quando per districarsi da un pasticcio, racconta di essere lo sceneggiatore della famosa serie, uno dei militari al checkpoint pretende di influenzare le trame delle future puntate. Premiato a Venezia, questa commedia racconta con apparente leggerezza il conflitto israelo-palestinese.

 

Mercoledì 2 novembre ore 21
NUOVOMONDO
di Emanuele Crialese (2006)

Nel meridione d’Italia, tra Otto e Novecento, il Nuovomondo è il sogno del cambiamento, speranza di affrancamento dalla povertà. Salvatore, dalla natia Sicilia, si imbarca per l’America con i figli e la madre. Il viaggio sarà sorprendente, ancor di più la desiderata America. Pluripremiato a Venezia, tre David di Donatello, il film di Crialese ha il merito di suggerire una dolorosa simmetria tra passato e presente.

 

Mercoledì 9 novembre ore 21
VUOTI A RENDERE
di Jan Sverák (2007)

Quella del vuoto a rendere è la metafora su cui l’attore/sceneggiatore Zdenek Sverák, con la complicità del figlio regista Jan, costruisce la sua commedia incentrata su quel periodo di passaggio, a volte traumatico, che consegna donne e uomini al pensionamento, condizione che può coincidere con una marginalizzazione della vita sociale. Il film ironizza, dapprima in maniera volutamente rozza, in seguito con punte di poesia, sui meccanismi psicologici messi in atto nelle società moderne per confinare la terza età in un territorio di passiva sopravvivenza.

 

Mercoledì 16 novembre ore 21
MARE DENTRO
di Alejandro Amenábar (2004)

Premio Oscar come miglior film straniero, Leone d’Argento a Venezia, Mare Dentro è tra i film che meglio hanno trattato il delicato tema dell’eutanasia. Un uomo diventato tetraplegico. Venticinque anni dopo l’incidente ingaggia una lunga battaglia contro il Governo spagnolo perché gli conceda il diritto a morire serenamente. Un’opera poetica senza giudizi di parte che invita lo spettatore a confrontarsi con il film secondo il proprio impianto etico.